Come viaggiare tutelando noi stessi e l’ambiente

Viaggiare è una necessità che ormai avvertiamo un po’ tutti noi. Ma, soprattutto in questo periodo, è necessario abbinare ciò alla tutela dell’ambiente e dei posti che andremo a visitare. Infatti, è possibile tutelare la natura viaggiando e muovendoci quando e dove vogliamo.

Non mancano, infatti, video e foto dove – dopo il lockdown – i paesaggi naturalistici vengono completamente maltrattati dall’incuria dell’uomo.

Ed è proprio questo il primo punto da sottolineare: è importante rispettare ciò che ci circonda. La bellezza che, ogni giorno, il pianeta ci dà gratis a disposizione di ognuno di noi. Del resto, se buttiamo la carta o il mozzicone di sigaretta in una riserva naturale o, comunque, in mezzo ai boschi possiamo pensare, per certi versi anche legittimamente, che una sola persona non cambierà certo l’ecosistema di quel luogo. Ma immagina, ad esempio, se lo facessero tutti i turisti che venissero a visitare un luogo. Pensa a Pompei: milioni di turisti l’anno. E se ognuno di essi gettasse una carta negli Scavi Archeologici più famosi al mondo, ogni 365 giorni ci ritroveremmo, appunto, milioni di cartacce. Non sarebbe un bello spettacolo.

Un altro metodo per viaggiare e tutelare l’ambiente è quello di prendere i mezzi più ecologici. Lo sappiamo, lo abbiamo letto praticamente dappertutto: gli aerei sono il mezzo più inquinante al mondo per viaggiare. Magari, ad esempio, potresti prendere un autobus, il treno o, perfino, anche la bicicletta. Pensi che sia impossibile? Ci sono decine e decine di ciclisti che si mettono in viaggio per viaggiare su due ruote e visitare, se non il mondo, almeno l’Europa o, comunque, un continente.

Rispettare i luoghi. Non diciamo soltanto nel fatto che, ovviamente, non bisogna gettare i rifiuti, ma nemmeno provare a ‘inquinare’ quei luoghi con un qualcosa che non ha nulla a che fare in quella specifica zona. Ad esempio, se trovi un albergo moderno in una selva, evita di prenotare lì. Sicuramente, starà rovinando il paesaggio e, quindi, non alimentare questa forma di turismo che non rispetta il terreno che lo ospita. Oppure, non provare a occidentalizzare territori che fanno del contatto con il verde il loro punto di forza.

A proposito di struttura, non sottovalutare la forza…dei consumi. Cerca un albergo, un ostello, un b&b eco-friendly, che utilizza, quindi, fonti rinnovabili per dare luce ed elettricità ai suoi ospiti e, quindi, non usa i combustibili fossili. O, magari, utilizza tutti materiali rinnovabili per i mobili, il letto o, comunque, tutto ciò che lo contempla. Ad esempio, se la colazione è green oppure il legno è riciclato, tu e il proprietario della struttura avrete sicuramente fatto un favore all’ambiente. Senza, peraltro, ‘perderci’ qualcosa. Anzi, probabilmente ci avrete guadagnato.

Porta con te borraccia o, comunque, qualcosa che non produca rifiuti. Se continui a utilizzare plastica monouso, come quella con cui vengono realizzati bicchieri e bottiglie, sarai anche tu artefice dell’accumulo di rifiuti che, poi, dovranno essere smaltiti in un modo o nell’altro. Fai la tua parte e cerca di portare tutte cose riutilizzabili, come la borraccia appunto, o qualsiasi altro contenitore riutilizzabile per la cena o per il pranzo.

Non è tutto. Ricorda che il luogo in cui andrai ha anch’esso risorse limitate e tu non puoi buttarle e/o consumarle. Facciamo un esempio: se lascia la fontana del lavandino aperta sprecando acqua, stai consumando il bene più prezioso che esiste facendo danni anche al tuo paese. Sì, perché in un mondo globalizzato, dove ciò che si fa in America, giusto per dirne una, influenza anche l’Europa, è importante avere comportamenti responsabili sempre e ovunque, in qualsiasi parte tu ti trovi. Quindi, attenzione a non deresponsabilizzarti e pensare che, non essendo nel luogo in cui vivi, tu possa fare quello che vuoi senza alcuna conseguenza.

Un altro modo per tutelare la nostra salute e l’ambiente è girare con mezzi elettrici, noleggiando un’auto e non acquistarla, così da poterla utilizzare solo per il tempo necessario.

Insomma, come hai potuto vedere, i modi per fare un viaggio sostenibile non mancano. Basta soltanto acquisire la giusta mentalità e comprendere che, se si tutela la natura ora, è possibile ammirare per più tempo tutte le meraviglie esistenti. Prima che l’uomo, con il suo comportamento irresponsabile, possa distruggerle.

Impianti di riscaldamento industriale

Il riscaldamento industriale è essenziale per le grosse aziende con un buon numero di dipendenti. In inverno i capannoni sono molto esposti al freddo. Questo porta scontenti e problemi di salute agli operatori. La manodopera è fondamentale per un’azienda e questi disagi possono provocare diverse perdite economiche.

Inoltre, gli imprenditori, per aumentare la produzione e la lealtà dei propri dipendenti, devono allestire un ambiente di lavoro il più sano possibile. Questo permetterà di migliorare i rapporti con essi che lavoreranno molto meglio permettendo un risparmio di tempo notevole.

La difficoltà nel riscaldare ambienti di questo tipo dipende dalla loro grandezza ma anche dalla presenza di determinate aree chiave da riscaldare. Bisognerà trovare il giusto equilibrio fra il mantenimento di una temperatura adatta per i lavoratori e dall’evitare sprechi energetici, quindi di denaro.

Con i riscaldamenti tradizionali si tende a riscaldare anche zone inutile e non utilizzate.
Per ovviare a questi problemi si utilizzano dei pannelli per il riscaldamento via irraggiamento. Questi permettono di alzare la temperatura tramite delle onde ad infrarossi le quali scaldano direttamente, e non aumentando la temperata dell’aria. Questi sistemi si possono direzionare in maniera semplice ed efficiente. In questo modo si potranno evitare gli sprechi di energia. Inoltre, permetto di non creare correnti d’aria spiacevoli.

Nastri e strisce radianti
Fra i sistemi a irraggiamento ci sono i nastri e le strisce radianti. Sono impianti composti da una serie di sezioni radianti che permetto la diffusione id calore per irraggiamento. Esse sono collegate ad un gruppo di combustione, ad esempio una caldaia a condensazione, che serve per alimentarli. Sono impianti di enormi dimensioni e possono riscaldare l’intera area del capannone industriale.

Si possono sviluppare in diverse forme geometriche, questo grazie alla loro struttura a moduli, che vengono adattate a seconda del contesto di utilizzo. Vengono utilizzati per diversi impieghi in strutture come magazzini, fabbriche ma anche in chiese di grosse dimensioni.

Pedane radianti e riscaldanti
In diversi ambienti lavorativi, per svariate necessità, serve riscaldare una piccola area lavorativa e per tempo molto limitato. Per questi motivi la soluzione è rappresentata dalle pedane riscaldanti individuali. Solitamente presentano uno spessore molto ridotto, meno di venticinque millimetri, e possono scaldare in tempi molto stretti. Sono attrezzature alimentate ad elettricità, ideati per creare un ambiente confortevole per l’operatore.

Tramite lo sfruttamento della fibra di carbonio riescono a dirigere il flusso termico verso l’alto. In questo modo in consumi energetici saranno minimi. Con i giusti accorgimenti si possono adattare anche per l’esterno. Questi apparecchi permettono di donare ad ogni singolo operatore un ambiente piacevole, in modo particolare nei mesi invernali. Non avendo caldaia o pompe non hanno bisogno di nessun tipo di manutenzione, per maggiori informazioni www.elle3service.it. Azienda qualificata e certificata che produce di diversi tipi di queste apparecchiature.

Tubi radianti
Nel caso in cui l’impresa necessita di riscaldamento molto preciso e localizzato, i tubi radianti sono la scelta ideale. Questo fornirà un riscaldamento molto specifico e solo in determinate aree di produzione. In questo modo i consumi saranno notevolmente ridotti e non verranno riscaldate zone inutilizzate. Questi tubi sono degli strumenti che presentano un’altissima temperatura sulla loro superficie.

Possono essere installati alle pareti o anche sul soffitto. Vengono montati vicino alle postazioni di lavoro in modo da riscaldare solo la determinata area, nel modo più efficiente possibile. Non vengono utilizzati solo per singole aree ma anche per locali alti e con un’ampia dispersione di calore. La loro installazione è molto semplice, necessita di un collegamento elettrico e un allacciamento alla rete del gas. Ogni tubo è autonomo e può essere regolato singolarmente dagli altri.

Le migliori location per concerti a Torino

Seppur la vita imponga sempre meno tempo da concedere al relax e al riposo, le persone cercano sempre un modo per staccare dalla quotidianità ed evadere dallo stress della vita di ogni giorno. La musica è stata sempre un ottimo diversivo, in grado di appassionare, far sognare e accompagnare i momenti più significativi della vita di ognuno. E, poi, tutti hanno sempre avuto un idolo e la canzone del cuore, da portare sempre con sé, perché legata ai ricordi più belli e significativi. Per questo motivo, nonostante un mondo sempre più tecnologico ed iperconnesso, i concerti rimangono eventi richiesti e attesi, capaci di far registrare il tutto esaurito in ogni occasione. Per chi si chiede cosa fare a Torino , sappia che Torino, città un po’ misteriosa da apparire quasi nascosta e riservata, ha sempre avuto un occhio di riguardo per gli eventi culturali, per gli spettacoli e la musica. Grazie alla presenza di centri e strutture dedicate, si presta anche all’organizzazione di concerti. Per chi arriva per la prima volta nel capoluogo piemontese o comunque non conosce bene la città ed è in cerca di questi appuntamenti è importante sapere quali sono le migliori location per concerti a Torino. Di certo, in questa particolare classifica non può mancare il Palasport Olimpico, costruito in occasione dell’assegnazione delle Olimpiadi Invernali a Torino e la più capiente struttura coperta presente in Italia con i suoi 14350 posti, con l’aggiunta di 13 palchi da 16 posti ognuno. Sito vicino allo stadio Olimpico Grande Torino, è predisposto maggiormente agli eventi sportivi, il Palasport Olimpico, ma ospita anche spettacoli e concerti. Inaugurato nel 1994 in occasione del concerto di Adriano Celentano, il PalaTorino è un’altra delle migliori location per concerti che si trovano a Torino, anche se ha cessato ogni attività nel 2011. Si trova nei pressi dell’Allianz Stadium, l’impianto di proprietà della Juventus e da sempre ha ospitato concerti di diverso genere, oltre che il Festival itinerante Monsters of Rock nel 1998. Infine, grazie alle ultime ristrutturazioni e ai suoi 4446 posti, il PalaRuffini, oggi conosciuto come Palazzo dello Sport Gianni Asti, è una delle migliori location per concerti a Torino. Sin dai primi anni ‘70, infatti, il PalaRuffini è stato sede di tour e concerti di musica leggera, rock e jazz degli artisti italiani e stranieri più famosi. Per altri approfondimenti vedete anche come gestire un congresso a Torino .

Incredibile: 4 modi per fare soldi da provare subito

Non lavori o fai solo qualche lavoretto part-time che ti costringe, a fine mese, a stringere la cinghia e a risparmiare su qualsiasi spesa extra? O sei ancora uno studente ma non vuoi pesare eccessivamente sulla tua famiglia e, per questo, sei alla ricerca di un modo per guadagnare soldi per le uscite e gli hobby? La buona notizia è che non sei solo e che c’è tanta gente che, per una ragione o per un’altra, è alla ricerca di un modo per arrotondare le entrate a fine mese. La notizia ancora più buona è che, in Rete ma non solo, ci si può riuscire facilmente: ecco quattro possibili idee.

  1. Vendere oggetti di seconda mano on-line

Soprattutto se hai chiamato uno sgombero cantine appartamenti per liberare un vecchio garage, la cantina, la vecchia casa dei nonni dovresti far attenzione al piccolo tesoro che hai tra le mani. Qualche volta nascosti tra la polvere si trovano, infatti, oggetti di valore come vecchi quadri o pezzi da collezione che non si sapeva neanche di avere: farli valutare e poi venderli a un appassionato può far guadagnare davvero molto. Più in generale, tutti gli oggetti che per anni si sono lasciati accatastare in cantina possono avere una nuova vita: non importa che si tratti di mobili, vestiti, attrezzatura sportiva, eccetera, soprattutto in Rete, è facile trovare chi acquista oggetti di seconda mano, anche a prezzi interessanti. Inserire annunci di vendita on-line, tra l’altro, è molto facile – basta, in genere, caricare una fotografia dell’oggetto e la sua descrizione – e quasi sempre gratuito: si tratta, insomma, di ricavare di un guadagno netto dalla vendita di oggetti che non useresti o non sapevi nemmeno di avere.

  1. Partecipare a un mercatino dell’usato

Se vuoi evitare la Rete, perché hai poca dimestichezza con PC e co. per esempio, puoi vendere gli oggetti ritrovati durante lo sgombero cantine appartamenti anche in un mercatino dell’usato. Ce ne sono ormai diversi in tutte le città; si svolgono generalmente nel weekend; non prevedono alcuna tassa di iscrizione e sono frequentati da appassionati di antichità che, non di rado, sono disposti a spendere anche molto per degli oggetti usati. Soprattutto se hai libri antichi e prime edizioni questa potrebbe essere la soluzione che fa più al caso tuo.

  1. Fare il dog sitter

Se non vuoi separarti da oggetti cari e con un valore affettivo, però, potresti offrirti per fare per esempio il dog sitter del quartiere, ossia per portare a spasso i cani mentre i padroni sono a lavoro. L’unica cosa di cui hai bisogno è abbastanza tempo libero e, va da sé, tanta tanta passione per gli animali. Per “trovare lavoro”? Potresti preparare dei volantini e distribuirli nel vicinato.

# 4 Occuparsi delle pulizie condominiali

Se abiti in un condominio e affidate i lavori di pulizia delle parti comuni e per la cura del verde condominiale a una ditta esterna, proponi tu a un prezzo più basso per avere un’entrata economica. È un sistema davvero molto valido che ti impiega solamente un paio di ore a settimana in cambio di un’entrata mensile anche piuttosto cospicua.

Cos’è l’accatastamento e quando è necessario farlo: una breve guida

Quando si parla di accatastamento si tratta di una pratica necessaria e fondamentale per effettuare il censimento di un immobile ai fini fiscali, sia in caso di nuova costruzione che di modifiche ad un immobile già esistente (es. aggiunta di un box, creazione di nuovi vani e così via dicendo).

Nella pratica, il documento di accatastamento è necessario per ottenere l’agibilità e / o l’abitabilità di un immobile e per l’attribuzione dell’esatto valore di rendita catastale, fondamentale per calcolare le imposte sulla casa.

Come effettuare la pratica di accatastamento

Secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate:

La dichiarazione, a carico degli intestatari dell’immobile, avviene con la presentazione all’Agenzia di un atto di aggiornamento predisposto da un professionista tecnico abilitato (architetto, ingegnere, dottore agronomo e forestale, geometra, perito edile, perito agrario limitatamente ai fabbricati rurali, agrotecnico).

Anche i possessori, in caso di inerzia dei titolari dei diritti reali (ad esempio espropri, cause per usucapione, mancanza di eredi) possono presentare la dichiarazione DOCFA, nei soli casi di prima iscrizione in catasto dei beni immobili. In base alla normativa vigente, la presentazione degli atti di aggiornamento del Catasto dei Fabbricati prevede il versamento dei tributi speciali catastali.

Nella pratica, quindi, è necessario rivolgersi a soggetti professionisti per procedere con l’accatastamento di un immobile. Se non si dispone del tempo necessario per recarsi da un architetto, geometra o ingegnere, è comunque possibile effettuare la pratica online tramite i diversi servizi abilitati alla presentazione DOCFA.

Quando NON presentare la domanda di accatastamento: le eccezioni

In linea generale, per tutte le nuove costruzioni ed in caso di qualsiasi modifica apportata ad un immobile esistente è obbligatorio aggiornare i dati presenti al Catasto, il tutto mediante la richiesta di accatastamento.

Esistono però alcuni casi eccezionali, ovvero delle speciali casistiche stabilite dalla normativa italiana per le quali non è obbligatorio presentare la domanda di accatastamento:

  • manufatti con superficie coperta inferiore a 8 metri quadrati;
  • serre adibite alla coltivazione e protezione delle piante sul suolo naturale;
  • vasche per l’acquacoltura o di accumulo per l’irrigazione dei terreni;
  • manufatti isolati privi di copertura;
  • tettoie, porcili, pollai, casotti, concimaie, pozzi e simili, di altezza utile inferiore a 1,80 metri, purché di volumetria inferiore a 150 metri cubi;
  • manufatti precari, privi di fondazione, non stabilmente infissi al suolo;
  • fabbricati in corso di costruzione-definizione;
  • fabbricati che presentano un accentuato livello di degrado (collabenti);
  • beni costituenti infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione.

In queste particolari ipotesi, quindi, il soggetto non è tenuto a presentare la domanda per accatastamento, quindi non rientra in alcun modo tra le casistiche sanzionabili.

Che tipologia di stand scegliere e come arredarlo

Quando un’azienda decide di partecipare ad un evento quale può essere una fiera, un concerto o qualsiasi altra tipologia di manifestazione cui voglia partecipare, è essenziale predisporre uno spazio espositivo dove presentare l’azienda e i suoi prodotti. Lo spazio espositivo in questione è lo stand, il luogo dove visitatori e clienti entreranno in contatto con l’azienda e i suoi operatori.

È molto importante quindi che lo stand venga organizzato al meglio e che sia in linea con il brand dell’azienda, l’immagine che questa vuole dare di sé stessa e i valori che vuole trasmettere all’esterno.

Prima di decidere come allestire e arredare lo stand, bisogna decidere quale tipologia di stand si vuole realizzare: si può optare per uno stand realizzato con materiali tradizionali (plastica, legno, etc.) oppure indirizzarsi verso una soluzione come quelle degli stand gonfiabili.

Una volta scelta la tipologia di stand (non dimentichiamo che uno stand gonfiabile presenta dei vantaggi in termini di velocità di installazione e come forza lavoro richiesta che è sicuramente minore rispetto a quella necessaria per mettere in piedi uno stand di tipo tradizionale), bisogna decidere come arredarlo in base a quelle che sono le esigenze dell’azienda.

Bisogna prima di tutto capire bene quali sono gli obiettivi dell’azienda, ovvero se trovare nuovi clienti, nuovi partner oppure se l’obiettivo è quello di relazionarsi con i fornitori. Una volta stabiliti gli obiettivi, sarà il momento di concentrarsi sui costi e sul budget da dedicare a questa iniziativa.

Per quanto riguarda invece l’allestimento dello stand, è molto importante che sia da fuori che da dentro lo stand sia ben visibile il brand e i prodotti che si vogliono mettere in mostra (che solitamente saranno le ultime novità o i prodotti più importanti dell’azienda): bisogna quindi realizzarlo e arredarlo tenendo presente l’importanza della visibilità del brand.

Per quanto riguarda l’arredamento, bisogna poi pensare a come allestire al meglio lo spazio espositivo dando adeguato spazio ai prodotti: all’ingresso dello stand dovrà esserci un bancone dedicato all’accoglienza clienti, dove delle hostess accoglieranno visitatori e clienti per dargli il benvenuto all’interno dello stand.

I prodotti invece (a seconda della tipologia di prodotto che l’azienda presenterà) potranno essere inseriti su appositi espositori (preferibilmente moderni e interattivi) oppure (se si tratta di prodotti di grandi dimensioni e che non ci stanno dentro lo stand) andranno illustrati con presentazioni fatte ad hoc tramite televisori o proiettori. I televisori comunque, anche qualora i prodotti fossero presenti fisicamente nello stand, dovrebbero essere presenti in quanto sono sempre utili per presentazioni e per intrattenere i visitatori.

Non bisogna poi dimenticarsi di realizzare un’area riservata con tavolini e sedie dove fare trattative e intrattenersi con i clienti più importanti: non potranno mancare inoltre un frigobar dove tenere bibite, vini e cibo da offrire per allietare le persone che visiteranno lo stand.

Infine, è sempre bene anche far realizzare dei gadget e delle brochure o dei depliant da regalare ai visitatori in modo che si ricordino dell’azienda e dei prodotti che sono stati presentati.

Skoda Aziendali

Se hai bisogno di rinnovare la tua flotta aziendale o semplicemente sei alla ricerca di un modo più smart per gestirla?

Oggi hai davanti delle opportunità assolutamente incredibili, perché le migliori case automobilistiche possono offrirti davvero tanto in questo senso: auto di qualità, longeve e dai prezzi contenuti, accompagnate da strumenti di gestione in grado di eliminare qualunque grattacapo.

Se sei alla ricerca della migliore gestione possibile per le tue auto aziendali, continua a leggere, perché parleremo di tutti quelli che sono i criteri che dovrai utilizzare per la scelta del tuo prossimo partner commerciale.

Una scelta di buone auto aziendali non è difficile. Basta sapere come fare.

Una grande casa è sempre la migliore scelta

La migliore scelta che hai a disposizione oggi è quella di rivolgerti ad una grande casa automobilistica. Non badare al presunto risparmio sul breve e sul brevissimo periodo: se sei un bravo imprenditore sai bene che a costi minori in fase di acquisto spesso si accompagnano costi molto maggiori per manutenzione e gestione flotta.

Ricordati inoltre che le migliori case automobilistiche sono anche in grado di offrirti soluzioni personalizzate e ritagliate sulle tue specifiche esigenze.

Manutenzione: è quello il vero punto fondamentale

Che si tratti di una flotta aziendale grande o piccola, il più grande problema che andrai ad incontrare sarà quello della manutenzione, periodica e ordinaria, oppure straordinaria.

Le auto hanno bisogno di piccoli ritocchi, di controlli periodici e talvolta di interventi più importanti.

Gestire le tempistiche dell’officina, le scadenze di legge e le altre questioni collegate può essere estremamente problematico.

Le migliori case automobilistiche possono però darti una grossa mano anche in questo senso, dato che appunto sono oggi disponibili sistemi di gestione completa e automatica, che tolgono alla tua azienda l’onere di occuparsi di queste vicende.

Anche a noleggio, perché il risparmio più essere tanto

Ricordati inoltre che il noleggio è un’opzione decisamente interessante. Puoi sbattere i costi di gestione e soprattutto scegliere formule all-inclusive, che si occupano anche della polizza RCA, della manutenzione ordinaria e straordinaria e anche della eventuale sostituzione del veicolo.

Si tratta di formule di grande interesse per le aziende di ogni dimensione: con queste possiamo infatti stimare costi precisi, mese per mese, senza sorprese e senza che la gestione dell’auto possa trasformarsi in un danno economico enorme per la tua impresa.

Le soluzioni a noleggio o in leasing sono una ottima opportunità. Approfittane!

Efficienza, prestazioni e consumi

Che la tua azienda abbia bisogno di percorrere centinaia di chilometri al giorno con le sue auto aziendali o che sia un’azienda che invece ha bisogno di spostamenti decisamente più modesti, bisogna sempre badare all’efficienza.

Da un lato ci sono obblighi morali di rispetto della natura, che ci impongono di consumare il meno possibile a parità di km percorsi.

Dall’altro un risparmio ancora più importante: il nostro Paese continua ad essere uno di quelli con i costi più elevati per la benzina e risparmiare anche pochi litri a settimana può trasformarsi in un grande risparmio a fine anno in bilancio.

Non solo pizza: agli italiani piace il fast food d’oltreoceano

Italiani popolo di santi, navigatori e… mangiatori di pizza. Per decenni il popolare piatto nato a Napoli è stata l’incarnazione italica del cibo veloce e senza pensieri, da consumare al tavolo, in strada o da portare a casa per mangiarlo con familiari e amici.

Tutto scorre e tutto cambia però e anche le abitudini alimentari degli italiani – che qualcuno vorrebbe scolpite nella pietra – cambiano a ritmo spedito.

La novità, se così vogliamo definirla, del momento? Un amore viscerale degli italiani per gli hamburger veloci e gustosi, per quei panini incarnazione del cibo a stelle e strisce che, almeno i nostri nonni, guardavano con un certo sospetto.

Le cose, e sono i dati a confermarlo, sono cambiate e gli hamburger hanno conquistato anche quelle città che erano baluardo del cibo all’italiana.

Non più dunque pizza: gli italiani portano a casa (o si fanno direttamente consegnare da un servizio a domicilio) sempre più panini all’americana.

No, non è junk food

Per anni abbiamo cercato – almeno tra i tradizionalisti ad oltranza della tavola – di resistere all’arrivo di queste nuove mode e trend, definendo gli hamburger junk food, cibo spazzatura, qualcosa che non avrebbe mai dovuto mettere piede sulle tavole degli italiani, da sempre attentissimi a quello che mangiano.

Non è però così e a dimostrarlo sono i dati nutritivi che accompagnano gli hamburger delle migliori catene e dei migliori brand: c’è sempre più attenzione per un prodotto meno grasso, meno salato e meno ricco di conservanti e di altri additivi potenzialmente pericolosi.

Si è riusciti, in soldoni, a coniugare l’hamburger con l’attenzione alimentare tipica degli italiani: il risultato? Un successo inarrestabile, che pur non rimpiazzando la pizza nella sua totalità, gli darà sicuramente filo da torcere.

Chi voleva agitare spettri e minacciare di cattiva salute gli italiani decisi a fare il salto – o comunque pronti a provare l’uno e l’altro – ha fallito: gli italiani hanno deciso che gli hamburger possono entrare a far parte della loro dieta.

C’è posto per tutti, per una cucina rinnovata

Cambiano i tempi, cambiano i gusti e cambiano le attitudini, senza che questo voglia dire necessariamente che non ci sarà più spazio per i cibi più tradizionali come la pizza. Ci sarà posto per tutti, dato anche il fatto che si ha sempre meno tempo per cucinare e che dunque ci si rivolge sempre con maggiore frequenza alle consegne a domicilio o al cibo d’asporto.

Con buona pace per i tradizionalisti: dopotutto anche la nostra italianissima pizza, simbolo del cibo veloce d’Italia, ha tra i suoi ingredienti principali quel pomodoro che arrivò, soltanto qualche secolo fa, dalle Americhe.

La cucina italiana, solida e forte, continuerà ad evolversi, a reinterpretare gli input che arrivano da fuori e a riscoprirsi. Una grande tradizione che non ha mai fatto dell’immobilità la sua cifra distintiva.

Station Wagon – ecco come scegliere la migliore

Come scegliere una buona station wagon? Quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere un veicolo di questo segmento, spesso utilizzato sia per il tempo libero che per il lavoro? Quali sono le migliori offerte che possiamo trovare oggi sul mercato?

Scopriamolo insieme, in una guida che analizzerà le migliori offerte sul mercato e soprattutto le caratteristiche alle quali dovresti effettivamente prestare attenzione.

Marca: meglio scegliere quelle di certa affidabilità

Quando si sceglie una vettura di questo tipo, che con ogni probabilità sarà anche responsabile in parte del nostro successo lavorativo e commerciale, meglio affidarsi a marchi di chiara fama, che si sono costruiti negli anni una reputazione fatta di affidabilità e sicurezza. Sicuramente meglio non fare tentativi ed esperimenti.

Quando scegliamo una station wagon, dobbiamo esigere soltanto il meglio.

Spazio: conta solo per te

Sul mercato sono presenti diverse soluzioni anche per quanto riguarda spazio interno e di carico. Non farti però ingannare dai numeri: non sempre la soluzione con i volumi più importanti è davvero quella che fa al caso tuo.

Devi compiere, per conto tuo, una valutazione che riguarda l’uso tipico che farai della vettura e decidere di quanto spazio necessiti.

Design: anche l’occhio vuole la sua parte

La station wagon non deve essere necessariamente un’utility car: anche l’occhio vuole, giustamente, la sua parte ed oggi nella scelta sei enormemente facilitato dalla presenza di modelli dalle linee accattivanti.

Scegli anche con il cuore, perché non è solo il cervello a portarti lontano nella tua attività e nel tuo tempo libero.

Motorizzazioni: efficienza e prestazioni

Anche per quanto riguarda le possibili motorizzazioni, meglio volerci vedere chiaro. Oggi puoi scegliere tra soluzioni che ti offrono un’ottima efficienza nei consumi, senza dover per forza di cose compromettere le prestazioni.

Perché la guida può e dovrebbe essere un piacere anche quando si lavora e quando il consumo è una variabile molto importante, forse la più importante, dell’equazione.

Sicurezza: per te e per chi ti aspetta a casa

La sicurezza è la questione fondamentale, soprattutto quando percorri moltissimi chilometri. Oggi trovi moltissimi dispositivi che possono aiutarti a guidare in sicurezza in tutte le migliori auto, con alcuni marchi che continuano a guidare ricerca e sviluppo in questo particolarissimo settore.

Affidati, ancora una volta, ai migliori marchi. Fallo per te che guidi ogni giorno per centinaia di chilometri e fallo anche per chi ti aspetta a casa.

Anche in Italia è gara di solidarietà tra i privati

Con le pessime abitudini importate nel nostro Paese si potrebbero riempire intere librerie. Diverso però il discorso che vogliamo affrontare oggi, perché finalmente, tra noi italiani, c’è anche chi ha deciso di emulare abitudini ed iniziative che arrivano dall’estero e che possono davvero migliorare le comunità e le città dove viviamo.

Parliamo della crescita in Italia di migliaia di eventi solidali, di dimensioni piccole, medie, grandi o semplicemente enormi, che vengono ormai organizzati lungo tutta la penisola e che si propongono di aiutare a risolvere i problemi più disparati.

Tutti possono contribuire e tutti possono fare la loro parte: la parola d’ordine è aiutare, aiutarsi e stare insieme.

Dal taxista che offre corse gratuite

Partiamo dal piccolo, da un evento solidale che abbiamo registrato qualche giorno fa e che ci ha colpito come segno dell’impegno individuale che può davvero contribuire a cambiare le cose.

È il caso dei taxisti che si sono impegnati ad accompagnare gratuitamente i viaggiatori verso importanti fondazioni per la tutela dei bambini, offrendo la possibilità a tutti – anche a chi non ha mezzi proprio o comunque non potrebbe permettersi una corsa – di raggiungere i luoghi dove ricevere aiuto.

Un piccolo gesto, qualche decina di euro a fine mese in tasca, ma sicuramente qualche vita cambiata per sempre.

Socialità e solidarietà vanno di pari passo

Interessante anche registrare come siano sempre più frequenti iniziative dove ci si ritrova, magari con dei perfetti sconosciuti, a scopi di solidarietà. Il canovaccio è (quasi) sempre lo stesso: un pic-nic, oppure un pranzo o una cena, dove si versano quote che vengono poi raccolte per scopi di solidarietà.

Un’ottima occasione per conoscersi, per incontrare persone con sensibilità simili alla nostra e per raccogliere capitali che, per piccoli o grandi che siano, possono davvero cambiare la vita a qualcuno.

Quando si è in tanti, si può anche fare la storia

La solidarietà privata e dei piccoli privati riesce anche a segnare la storia. Anche nel nostro Paese sono infatti arrivate iniziative che sono riuscite a raggiungere obiettivi importanti, come la restaurazione di scuole, l’ampliamento di ospedali per bambini, l’acquisto di macchinari fondamentali per la salute di una comunità.

Si tratta di eventi ormai sempre più frequenti anche in Italia, piccolo motivo di orgoglio per chi ha sempre creduto che anche nel Belpaese ci sarebbero stati i margini per creare qualcosa di grande, come potrebbe essere un nuovo padiglione per i bambini in ospedale.

Insieme si può, anche quando non si hanno a disposizione grandissimi capitali. Per stare meglio, per far star meglio gli altri e soprattutto per aiutare chi ne ha davvero bisogno.

Open