Design minimal: ecco tutto quello che c’è da sapere
Lo stile d’arredo minimal e il suo design tipicamente popolare stanno andando affermandosi nelle case degli italiani. Questo arredo è facile da imitare prendendo spunto dalle più comuni riviste: basta schiarire le pareti, optare per complementi d’arredo nitidi e l’impressione minimalista sarà tipica di casa nostra. Tuttavia, al fine di ricostruire un design organico e minimalista bisogna rispettare alcuni semplici ma fondamentali principi.
La tipica funzionalità nel minimalismo
Lo stile minimalista è un movimento che si è affermanto a partire dalla cultura popolare per poi passare al riconoscimento del design per la casa a partire dagli anni ’20. E nostante il tempo che passa, ancora oggi viene considerato uno degli stili più innovativi. Il minimalismo è stato etichettato come il pioniere del design lungimirante, e ad oggi non si fa corrompere dalla fantasia. La decorazione minimalista si fonda soprattutto sulle necessità: questo significa che ogni singolo oggetto deve essere funzionale.
Prendiamo come esempio di stanza un soggiorno ad ambiente aperto con la cucina: qui i mobili devono essere ampliamente limitati magari tenendo degli sgabelli da bar in prossimità dell’isola della cucina dove si può pranzare. I lampadari devono essere delicati e gli unici accessori riconisciuti possono concentrarsi su uno, massimo due pezzi di ceramica purché servano a scopi pratici. In una stanza minimalista, anche i pezzi decorativi devono realizzare uno scopo.
Come decorare in chiave minimalista
Dopo aver individuato l’essenziale di cui ha bisogno una stanza, all’interno del nostro arredamento, bisogna considerare le forme di ogni pezzo. Esse dovrebbero essere quelle base: quadrati e rettangoli. In tal verso vanno bene le linee più comuni usate nel design: orizzontale, verticale, diagonale, a zig-zag e curvo.
Facciamo in questo contesto un piccolo preambolo: gli appartenenti al movimento De Stijl, iniziato nel 1917 e considerato il predecessore del minimalismo, amavano queste forme di semplificazione e le usavano per raggiungere l’essenza principale dell’arte. Nello stile minimal non è importante essere così severi nella scelta delle forme, ma basterà rispettare le linee e le forme delle basi per unificare il tutto. Rendere tutto omogeneo è necessario per dare quel tocco essenziale alla stanza nel suo insieme. Se mancano i dettagli astratti l’occhio si stimolerà alla fantasia.
La camera da lettoad esempio dovrebbe vedere piazze e rettangoli dominare all’interno della stanza. La struttura del letto dovrebbe essere costituita da due lastre quadrate parallele. Potremmo inserire, volendo, come complementi una panca, purché le pareti siano tutte di forma rettangolare. In contrasto con ciò si potrebbero azzardare delle forme più avventurose per i piedi del comodino magari di forma curva o addirittura a zig-zag.
La camera da letto decorata in stile minimalista significa avere maggiore libertà di incorporare decori sperimentali, come ad esempio una trama tessuta stranamente che può accentuare invece di dominare l’atmosfera nella stanza.
Pareti e mobili: un connubio perfetto
Minimal vuol dire avere una stanza armoniosa, non una frastagliata. Motivo per cui si dovrebbero bilanciare pareti giocose e sfondi con caratteri jolly, grazie alla scelta di mobili che fanno un tutt’uno con lo sfondo. Le forme del soffitto, quindi in alto, si adattano a linee snelle che scompaiono nelle pareti.
Inoltre, sebbene semplice, una casa minimalista non dovrebbe mai trasmettere freddezza, né dovrebbe essere poco accogliente. Motivo per cui si scelgono calcestruzzo e legno come due tra le opzioni di pavimentazione più popolari per il design minimal.
L’architetto minimalista Mies van der Rohe ha messo in risalto i materiali da costruzione considerati moderni nella prima metà del XX secolo, come ad esempio acciaio industriale e vetro, per la loro natura semplice.
Il colore nello stile minimalista
Tinteggiare uno spazio minimalista con sfumature modeste come il bianco, il beige e il grigio è il must di questo stile, ma volendo ci si può anche avventurare oltre la monotonia monocromatica.
I colori primari come il giallo e il blu vanno bene solo se si allontanano dalle loro sfumature più pure. Essi infatti sono in grado di rendere la casa più contemporanea del minimalista se richiamano nuance troppo accese che poi si discostano dal design del minimalismo.
La cucina, come titolo esemplificativo è un luogo particolarmente bello per seprimentare colori più brillanti. Negli spazi minimalisti, il tavolo da pranzo e la cucina vanno nella stessa zona, quindi non si dovrebbe optare per un’area troppo sterile in cui ci si riunisce per parlare e mangiare. La cucina può ad esempio richiamare sfumature di giallo in un modo che sia in grado di adattarsi allo schema minimalista. Lo stesso colore va richiamato all’interno di armadi e scaffali presenti tra i complementi d’arredo.